- dom ott 14, 2007 3:10 pm
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Elasticità e flessibilità non sono la stessa cosa e non vanno di pari passo. Cercate su Youtube i video dei sollevatori di pesi cinesi e capirete appieno ciò che voglio dire. La velocità anche non èdata dalla massa muscolare (la massa prende un parte molto piccola almeno) ma dalla frequenza di riuso del pattern neurale (se sei abituato a tirare pugni sarai più veloce...). La questione estetica è profondamente diversa: Jean Claude Van Damme in particolare è un caso anomalo, lui prima era un ballerino escludendo le voci che lo volevano operato ai tendini per aumentarne la lunghezza, aveva una flessibilità di una persona abituata a ballare (guardate i ballerini di contact e i break dancers che fisico hanno) e a muoversi in maniera molto coordinata. Ciò influisce molto sulle arti marziali. Dall'altra parte abbiamo un atleta d'eccezione: Bruce Lee, da quando aveva 8 anni ha praticato arti marziali e aveva una preparazione fisica mostruosa, faceva esercizi di bodybuilding e si allenava in maniera istintiva usando molto il cedimento (infatti si è infortunato parecchie volte). Ebbene comparate i due fisici e scoprirete che non hanno molto in comune, uno molto massoso e muscolarmente sviluppato, tanto da dare l'ipressione a prima vista di doping, l'altro minuto, ma definito con una percentuale di grasso che ora si vede negli atleti natural professionisti grazie ad alimentazione ed integrazione. Non c'entrano nulla l'uno con l'altro.
Per vedere anche, infine, un fisico assolutamente spoglio da ogni tipo di preparazione fisica, prendete il fisico di Tong Po in Kickboxer: noterete che è un fisico tonico e abbastanza formato, ma senza pregi di valore estetico apprezzabili da un bodybuilder. I moderni combattenti in K1 hanno alcuni fisici notevoli, ma ci sono anche parecchi fisici che esteticamente sono tutt'altro che apprezzabili. Per concludere, non bastano le arti marziali per rendere un fisico esteticamente apprezazbile, ma possono essere d'aiuto per quanto riguarda la definizione.
"E' nei cambiamenti che troviamo uno scopo" Eraclito
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