Dopo qualche anno speso in sondaggi tra forum e palestre varie, pare che la stragrande maggioranza delle persone sia convinta che per cercare di pareggiare la differenza di forza tra gli arti (soprattutto superiori) si debba ricorrere all'utilizzo dei manubri, eliminando il bilanciere.
Ma sarà vero?
E se fosse il contrario?
Esiste un modo per provare questa affermazione?
Faccio un esempio: la panca piana.
Mettiamo che la forza del braccio sx è pari a 5 (per fare un esempio), mentre nel braccio dx è pari a 8.
Se volessi cercare di portare il più possibile il sx a 8 come il dx, dovrei utilizzare i manubri.
Ok, siamo sicuri?
Se la differenza di forza è molta, è possibile che l'esecuzione delle due parti sia differente, quindi si andrebbe probabilmente a peggiorare le cose, soprattutto a livello postulare.
Con il bilanciere ciò è più difficile che avvenga, o comunque, la parte sx dovrà svolgere per forza lo stesso movimento della parte dominante, e quindi con il tempo, cercherà di limitare la differenza cercando di compensare anche il livello di forza per tenere il bilanciere simmetrico.
Cosa ne pensate?
C'è qualcuno che possa spiegarmi a livello scientifico una delle due teorie?
Inoltre, di quanto cambia la partizione delle due forze, se il bilanciere è più corto o più lungo?
Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione.