- lun ott 22, 2012 8:20 am
#24493
Premetto che non do ragione a Ciube per default, ma ancora una volta sono sulla sua stessa linea.
Ho forti ? sull'eseguire eseguire movimenti "base" con recuperi corti e i ? si trasformano in ! (in negativo) se le ripetizioni sono a basso numero di ripetizioni.
La domanda che mi pongo è semplicemente: "ma perchè"?
Ragionando un po' non trovo aspetti positivi o motivazioni che possano giustificare una routine così strutturata, ma è ben vero che la mia conoscenza nel mondo dei pesi è assai limitata (lo dico in tutta sincerità). Per come la vedo io, rischiando di essere noioso e ripetitivo, le cose stanno così:
1) esercizi "base" come squat, stacco, panca, trazioni, lento, dip e pochi altri permettono un elevato sovraccarico e quindi permettono di "fare legna" se uno lo vuole. Non vedo il senso di eseguire un stacco "classico" con un carico molto basso perchè "castrato" da un recupero di 30'' che, invece, è finalizzato al flushing e all'ipertrofia di natura più sarcoplamastica che miofibrillare. Insomma se esegui uno stacco eseguilo per quello che è nato: caricare tanto (ma bene, s'intende) e recuperi decenti (120'' o +): recuperare poco in uno stacco poi, al di là di tutto, lo vedo come un suicidio neurale (io penso soffrirei come una bestia);
2) esercivi "di complemento" come alzate laterali, a 90°, curl, french press, leg ext, leg curl, calf, aperture per il petto, rematori e/o pulley vari e molti altri non permettono un gran carico e quindi si possono eseguire con una densità ben superiore. Su questi movimenti è possibile recuperare meno, anche molto poco, ed ottenere quello per cui sono nati: pompaggio, lavoro lattacido, espansione sarcoplasmatica, esaurimento per alto volume.
Insomma, non vedo il senso di caricare abbestia in un'alzata laterale e recuperare 120'' e caricare pochino su uno stacco da terra e recuperare 30'': fai il contrario e poi ne riparliamo.
"Quanto manca alla vetta?" "Tu sali e non pensarci!"- F. W. Nietzsche