Leggendo un plico fatto stampare di fresco fresco, gli atti del Congresso della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), tenutosi nel Novembre 2006 a Riccione, dal titolo "La nutrizione umana oggi tra tecnologia e prevenzione", tra le Relazioni su Invito emerge l'intervento interessante di F. Visioli (Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università degli Studi di Milano) dal titolo "Una storia recente: i fitosteroli".
Vediamo i punti salienti che emergono da questo intervento, perchè offrono un bel ventaglio di conoscenze di base su come questi composti andrebbero consumati e per scegliere bene quindi nell'ampia gamma di prodotti di nuova generazione propinati nei supermercati:
1. Effetti prodotti e documentati
Oltre ad aver ridestato la curiosità e l'interesse dei consumatori verso i problemi cardiovascolari, questi prodotti oggetti di studi scientifiche hanno mostrato una inibizione dell'assorbimento del colesterolo alimentare.
2. Modalità d'assunzione
I fitosteroli non producono effetto alcuno se assunti a digiuno e inoltre molto dipende dalla razione alimentare con i quali vengono dissolti: i grassi sembrano da alcuni studi essere il tipo di nutriente migliore.
3. Quanti
Il quantitativo che offre i migliori risultati, anche alla luce di studi recenti, si attesta sulla linea dei 2gr/die. Bisogna comunque considerare che l'alimentazione tipica, dieta mediterranea, ce ne apporta alcuni mg.
Dosi lievementi maggiori a questo limite sembrano dare poi effetti lievementi maggiori, senza controindicazioni.
Tutti questi punti presi assieme, ci danno la misura di come impiegarli, e sicuramente non si deve incoraggare il "fai-da-te" tanto in voga fra molte persone, am prestare ben attenzione alle precauzioni di sempre: anamnesi completa, anche alimentare del soggetto, dosi ottimali, modalità di somministrazione, alimento in cui dissolverli.
d-Istruttrice BBing, CardioFitness, Circuit Training
http://www.martinabattisti.it
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